Tema davvero molto interessante: "Pubblico siamo tutti". Aggiungerei, lavoratori ma allo stesso tempo utenti della Pubblica Amministrazione.

Una Pubblica Amministrazione che soffre di insufficienze di organici, di giovani leve, di risorse materiali, ma a tutto questo si aggiunge un generale malessere organizzativo, frutto spesso del mal governo delle risorse umane.

Allora bisogna riflettere su quanto è cambiata la società in questi ultimi 30 anni, mentre la P.A. arranca e resta poco aderente ai cambiamenti sociali.

Il mio intervento toccherà i punti della quotidianità del lavoro negli uffici, che ritengo pertinenti al tema generale della organizzazione sia della P.A. che interna del sindacato.

Sono tanti gli episodi in cui emerge una grande inadeguatezza a gestire e governare il cambiamento. I tanti cambiamenti di una società complessa e pluralista, nella quale l'individuo ha lo stesso valore dell'intera sua comunità di appartenenza.

Il cambiamento più delicato, nella quotidianità degli uffici, è il rapporto tra impiegati e dirigenza.

Le differenza professionali e di esperienza lavorativa tra funzionari e dirigenti sono sempre meno significative, ma le differenze retributive e di ordinamento di carriera restano una grande forbice ingiustificata e immorale.

Ai funzionari è delegata la responsabilità del procedimento e perfino del provvedimento con tutte le relative responsabilità, una volta esclusivo appannaggio dei dirigenti. Si assiste sempre più ad un vero e proprio discarico di responsabilità e rischio professionale verso gli impiegati.

Può lo stesso rappresentante sindacale rappresentare sia il dirigente che tutti i lavoratori? NO.

Dobbiamo rendere autonomo e indipendente il confronto ai tavoli di trattativa, quindi implementare nella realtà il cosiddetto dipartimento della dirigenza UILPA, definito sulla carta solo 2 anni fa.

I dirigenti di tutte le amministrazioni potranno essere rappresentati da un loro rappresentante e non dallo stesso rappresentante dei lavoratori.

Può un rappresentante sindacale unitario, RSU, avere forza contrattuale e negoziale di fronte al dirigente che ha la sua stessa tessera sindacale? 

Non voglio neanche immaginare la posizione di un RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) nella predetta medesima situazione.

La RSU (rappresentanza sindacale unitaria) è sempre oggetto di retorica, sui valori del pluralismo ed espressione dei lavoratori. 

Nella realtà, è stata sin dalle sue origini solo una questione elettorale, di misurazione della rappresentatività sindacale.

Lo stesso regolamento elettorale della RSU risale al 1998 e non è stato mai modificato, nonostante i grandi cambiamenti degli ultimi 20 anni.

I rappresentanti della sicurezza sono soli negli uffici, con la grande responsabilità di essere chiamati a contestare gli eventuali inadempimenti sulla sicurezza e sullo stress da lavoro correlato, del loro datore di lavoro ovvero del proprio dirigente.

Lo stesso lavoratore si sente sempre più solo nella sua quoditianità lavorativa, perché costretto ad ascoltare, ascoltare ed ascoltare, senza mai poter dire la sua, SENZA POTER MAI PARTECIPARE ALLE SCELTE CHE RIGUARDANO IL SUO LAVORO.

Nel 2012, a Bellaria, abbiamo lanciato il modello organizzativo a Rete, che non può essere un reticolato di perimetro per personalismi e protagonismi.

Dobbiamo ricordare che ogni rete forte ed efficace ha i suoi punti di forza negli snodi, nei punti di congiunzione della trama.

Abbiamo bisogno di rafforzarli, di incrementare competenze ed esperienze sui punti di congiunzione della nostra rete organizzativa ed operativa, soprattutto sui territori, entrando negli uffici e in tutte le realtà lavorative. Bisogna dare spazio di rappresentatività a chi conosce il lavoro da vicino ed è capace di interpretarne i cambiamenti e le reali aspettative dei lavoratori.

E' vitale che, in ambito territoriale, le categorie e la camera sindacale sperimentino insieme iniziative e progetti di integrazione e contaminazione delle proprie esperienze e conoscenze settoriali, attraverso una calendario annuale di iniziative comuni.