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La gravità dei fatti di questi ultimi giorni fanno addirittura temere per la tenuta dell’intero sistema valoriale nella summenzionata DP:
se un collega, ad un anno dalla pensione, viene spostato da una attività specialistica ad un’altra, nel tempo di una sola battuta verbale da parte del funzionario incaricato POT della direzione dell’UT di Bari, e la stessa sorte tocca al suo compagno di stanza e lavoro senza alcuna ragione dichiarata;
se più di una decina di lavoratori devono sobbarcarsi il periodo di “apprendistato” specialistico tributario dei propri neo nominati capi team, responsabili del procedimento e dell’atto, di provenienza da tutt’altra specializzazione lavorativa;
se non si specifica formalmente che gli interpelli, per gli incarichi ex art. 18 CCNL, non possono essere aperti anche ai funzionari di diversa estrazione specialistica e ruolo di ingresso nella Agenzia, in modo che possa essere vincolata, nella logica economica della gestione delle risorse umane, la discrezionalità decisionale dei dirigenti;
se non si risponde, alla richiesta di trasparenza e motivazioni delle scelte dirigenziali ad una delle O.S. più rappresentative nella DP;
allora la grave percezione che si avverte è quella di un sistema organizzativo gravemente sbilanciato sulle spalle dei lavoratori, chiamati a sostenere, con la propria iniziativa lavorativa, l’immagine e la produttività delle attività dell’Ufficio; mentre, le decisioni, che riguardano la loro vita lavorativa e le loro carriere, sembrano assunte senza il minimo rispetto del patto reciproco di fiducia e secondo relazioni interpersonali che sfuggono alla normale logica e consuetudine valoriale, ma anche ai precetti del codice di comportamento degli impiegati e dirigenti della P.A..
Come comprendere e giustificare la grave vessazione della dignità lavorativa, subita dai colleghi esautorati dalle loro attività di lavoro nel giro di un batter di ciglia? Come accettare il danno gratuito alla loro immagine e autostima? Cosa dire di chi, con grossolana supponenza, ha solo dimostrato di non saper destreggiare gli strumenti di base delle relazioni di lavoro?
Come comprendere la nomina di 2 capi team senza una comprovata specifica esperienza professionale nelle attività dell’accertamento del registro e del controllo delle riscossioni dei contratti di locazione e dei tributi minori? Perché, ricordiamo a buona memoria, che i capi team esercitano la funzione di responsabili del procedimento e del corrispondente atto amministrativo, sottoscrivendolo. Questa responsabilità funzionale conclude la fase istruttoria e quindi inevitabilmente finisce per accompagnarne e confermarne il buon esito, ma solo in presenza di una solida professionalità specialistica del sottoscrittore e responsabile del procedimento. In caso contrario, l’intero processo ne risente, generando un maggior rischio di esposizione decisionale dell’addetto all’istruttoria e quindi imponendogli di fatto responsabilità funzionali che non gli appartengono.